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Visualizzazione dei post da dicembre, 2006

etica

Ieri pomeriggio mi è arrivata una proposta di traduzione. E' la mia solita agenzia, con cui collaboro da anni. Mi è stato proposto un titolo di marketing, 305 pagine da tradurre entro il 26 gennaio. Chiedo di visionare il titolo e mi viene spedito in serata. Arriva verso le 20, mi metto subito a leggere e valutare. Sono pagine piene, effettive, senza immagini o diagrammi. Faccio un po' di calcoli e comprendo che non è proprio possibile. Inoltre, il prezzo è basso considerando che devo sacrificare le feste e che i tempi sono strettissimi (meno di 25 giorni di lavoro): 2.500 euro. Rispondo nella stessa serata (ore 23) dicendo che accetto ma con due riserve: -tempi più lunghi, almeno una settimana, possibilmente due; -un compenso di almeno 3.000 euro. Per tutta la giornata non ricevo né telefonate né mail. Provo a telefonare io alle 17, ma l'ufficio risulta chiuso. Alle 18 ricevo questa mail: "non potrei andare al 12 gennaio perchè il 10 devo averlo revisionato, impaginat

Problematiche traduttive

Il testo India è stato felicemente consegnato in tempo. Non ho fatto in tempo a riprendermi che è arrivata Hannukà e sto lavorando un bel po'. Arrivo dunque in ritardo a segnalare i problemi terminologi incontrati, in realtà pochi. Al solito il mio vero incubo è la "botanica", per una scienza (e quindi si suppone esatta) è maledettamente poco tale :D Torniamo a noi. Di seguito troverete i termini "problematici" e la relativa soluzione adottata. Spero vi siano utili. Bishop's weed (carom). Sfortunatamente è il termine più piante: Agopodium podagraria (Geraldina silvestre, podagraria), Trachyspermom Amni e del Carum capticum . Secondo Wikipedia le ultime due sarebbero sinonimi. In ambito culinario parliamo di ajowan . (Risposta via Università di Gratz e Utet Nova.) Bitter gould . In rete si trova spesso come "zucca amara" ma era un calco talmente ...calco.... Alla fine ho scelto il termine (filippino) ampalaya, citato su Il Manifesto . Il ve